“Il sindaco Nocentini e la macchina comunale hanno fallito: basta giocare a scaricabarile con le responsabilità. Un atteggiamento pilatesco imbarazzante”. Il Movimento 5 Stelle interviene in merito all’alluvione che ha colpito Figline e altre parti del Valdarno. Lo fa con i parlamentari Samuele Segoni, membro della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, e Massimo Artini.
Il gruppo figlinese intanto annuncia un’interrogazione in consiglio comunale per fare chiarezza su quello che è successo e per accertare le responsabilità:“Il sindaco Nocentini scarica le colpe sui privati e lancia accuse su facebook, ma dimentica di dire che lunedì niente ha funzionato come doveva: dalla cassa di espansione fino alla gestione dell’emergenza” commenta il capogruppo in consiglio comunale Andrea Frallicciardi.
“La macchina comunale è rimasta ferma al palo, con i responsabili che non hanno saputo gestire adeguatamente le delicate fasi dell’emergenza e immediatamente successive all’alluvione. Hanno ragione i cittadini di San Biagio quando dicono di non aver visto nessuno: la gente era disperata, il Comune assente” attacca Andrea Frallicciardi.
“Fatto ben più grave è che, nonostante l’allerta meteo fosse stata lanciata dalla Regione Toscana su tutta la provincia di Firenze, niente è stato fatto per controllare le situazioni a rischio del territorio. Pensiamo al cantiere di via Grevigiana appaltato dalla Provincia di Firenze. Gli enti preposti ma anche il Comune hanno verificato che il cantiere fosse in sicurezza? I lavori dovevano essere conclusi nel 2012: attendiamo ancora la fine di questa odissea oltre alle passerelle dei politici”.
“Per quanto riguarda invece il torrente di Ponterosso il sindaco e i responsabili hanno detto di non poter intervenire per problemi di competenza attribuendo la colpa ad un ponte privato. Però ieri mattina una macchina scavatrice era in funzione sul borro: segno che nell’emergenza anche l’amministrazione può fare qualcosa, a parte piangere sul latte versato. Perché il fosso non era stato pulito?”.
Il Movimento 5 Stelle punta il dito anche sulla gestione dell’emergenza: “I megafoni installati per avvertire la popolazione, uno collocato proprio a San Biagio, lunedì non sono stati attivati mentre ieri mattina sì: segno che erano perfettamente funzionanti. Anche la cassa di espansione di Ponterosso non è entrata in funzione e non ha accolto l’acqua in eccesso. Ci sono errori progettuali e carenze di manutenzione?” domanda Samuele Segoni. “L’unica cassa di espansione che ha funzionato a Figline è stato il piano sotterraneo della vecchia Coop” fa notare Frallicciardi.
“Infine – conclude il M5S - è un’aggravante quando Nocentini dice che sono stati spesi 11 milioni e 400mila euro per la messa in sicurezza idrogeologica se poi i risultati sono gli stessi di 20 anni fa: danni, fango e detriti. Da parte nostra in Parlamento stiamo lavorando con due proposte di legge per questo problema nazionale: la prima sullo svincolo del patto di stabilità per le spese degli enti territoriali relative a ripristino, previsione e prevenzione del rischio idrogeologico; la seconda sul “geobonus", ovvero agevolazioni fiscali per chi investe in sicurezza del territorio e difesa del suolo. Mentre una mozione su questi temi è stata recentemente approvata” concludono Segoni e Artini.
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